Tecnica FUE

Il metodo

La tecnica FUE è il più moderno metodo praticato oggi in chirurgia per ottenere risultati naturali con in un trapianto di capelli. L’ulteriore passo avanti è stato possibile attraverso l’introduzione di punch dal diametro inferiore a 1 millimetro (da qui il termine MicroFue)  durante la fase di estrazione, e di bisturi costituti da lame in zaffiro, minerale molto prezioso che sostituisce la precedente punta metallica, durante la fase di incisioni. I capelli prelevati dagli assistenti chirurgici vengono impiantati nei canali aperti dai nostri dottori, che creando artisticamente e tecnicamente la loro disposizione, influenzano direttamente l’angolo, la direzione e la distanza delle unità follicolari, stabilendo in modo significativo l’aspetto dei capelli a risultato acquisito. Per questo motivo la fase delle incisioni è senza ombra di dubbio la più importante per il successo di un trapianto FUE.

Tecnica FUE
  • FASE 1. CONSULTAZIONE (eseguita da uno dei dottori) | Durata: 1 ora

    A. Analisi del Sangue. Gli infermieri operano un prelievo di sangue per le analisi ANTI-HIV, ANTI-HCV e HbsAG prima dell’intervento, per verificare se ci sono infezioni da HIV o Epatiti. Otteniamo i risultati in breve tempo e consegniamo il referto ambulatorio a tutti i pazienti dopo l’intervento.

    B. Consultazione. Il paziente ha una riunione con l’equipe medica, durante la quale l'area calva o diradata viene scrupolosamente valutata e contrassegnata dal Dr. Mehmet Erdoğan o dal Dr. Gökay Bilgin. Questa fase costituisce un momento d’importanza fondamentale per la buona riuscita del trapianto. Onde evitare fraintendimenti è importante avere un’idea ben chiara dell’hairline che si desidera e delle aspettative generali che si ripongono nell’intervento di chirurgia estetica. Analizzando le informazioni fornite, si abbozza un primo disegno dell’attaccatura dei capelli con un pennarello, che sarà possibile modificare più volte per considerare le diverse alternative, in base ai desideri del paziente e nel rispetto delle linee guida generalmente accettate. Negli stadi di calvizie non ancora molto avanzati, un punto di riferimento cui appoggiarsi per il disegno della linea frontale è il punto mediano dell’attaccatura naturale. La sua distanza dal centro delle sopracciglia varia dai 6 ai 10 cm. Particolare attenzione è riservata quindi alla progettazione dell’area frontale che per caratteristiche estetiche richiede un maggiore infoltimento e di specifici accorgimenti. L'attaccatura dei capelli infatti per avere un effetto naturale dovrebbe essere ricostruita piumata ed irregolare e non dovrebbe mai essere creata come una singola linea retta. Ciò può essere ottenuto con l’impiego di unità follicolari singole (1 capello) impiantate sulla linea della fronte e disposte a zig zag. È proprio nella ricostruzione della hairline che è necessaria un’eccellente combinazione di licenza artistica ed esperienza medica: è importante capire la struttura ossea del paziente, le sottili differenze tra un lato e l’altro del viso, le zone frontali interessate da pareti muscolari. Le esigenze del paziente vengono mediate dalla professionalità del chirurgo che ne verifica la loro fattibilità, giudicando la capienza della zona da cui prelevare le unità follicolari rispetto all’ampiezza della zona ricevente, alle informazioni cliniche fornite, all’eventuale numero di interventi svolti in precedenza e all’età, consigliando quale disegno potrebbe ottenere il miglior risultato estetico. Non tutti i pazienti hanno gli stessi obiettivi, ogni soggetto è diverso: i risultati raggiungibili da persona a persona sono differenti, pertanto ogni intervento sarà personalizzato.

    C. Preparazione. Dopo la ricezione dei risultati delle analisi, se appurata la loro negatività, si procede alla rasatura dei capelli a 1 mm o a 2 mm: come spiegato precedentemente, questo permette ai medici di avere una visione più chiara delle aree dove intervenire e dove strutturare il design dei capelli da trapiantare. Forniamo una casacca monouso ospedaliera, facciamo alcuni scatti fotografici per compilare la cartella clinica del paziente e documentare la sua situazione di partenza.

  • FASE 2. PRELIEVO (eseguita dal team Smile) | Durata: 2 ore – 3 ore

    A. Anestesia Zona Donatrice. Il paziente è invitato a stendersi con il viso appoggiato in una cavità del lettino, in modo da esporre al meglio la parte posteriore della testa, dalla quale preleviamo le unità follicolari. La fase dedicata all’anestesia locale dura circa 15 minuti e durante l’intervento il paziente sarà completamente conscio: potrà guardare il cellulare, mangiare, bere o andare al bagno.

    B. Prelievo Unità Follicolari. Dopo aver terminato l'anestesia, iniziamo a raccogliere le unità follicolari. Questa fase dura più o meno tempo a seconda del tipo di pelle, della qualità dei follicoli e della loro forma. Il chirurgo si avvale di occhiali speciali che consentono di ottenere un ingrandimento del cuoio capelluto e di un dispositivo motorizzato (punch) che monta una punta molto piccola, con un diametro inferiore al millimetro: per questo motivo la tecnica si definisce appunto MicroFue. Tramite questa punta cilindrica cava si esegue proprio l’incanalamento delle unità follicolari attraverso un movimento della punta in senso rotatorio, che viene introdotta nella pelle fino alla radice del follicolo per consentire di staccare il capello e tirarlo fuori senza danni. La scelta della velocità di rotazione dipende dal grado di elasticità e dallo spessore del cuoio capelluto. Le unità follicolari vengono poi estratte una a una con una pinza particolare, la cui caratteristica è quella di preservare intatta ed integra l’unità nel suo complesso anatomico e funzionale. Le unità follicolari estratte sono controllate da professionisti al microscopio stereoscopico per valutare la loro effettiva qualità. Esse saranno rifilate con cura e successivamente raccolte in gruppi: innesto (graft) da 1 capello, 2 capelli, 3 capelli, 4 capelli e talvolta 5 capelli. I follicoli saranno conservati in un recipiente contenente una speciale soluzione arricchita di proteine in grado di stimolare la proliferazione e la differenziazione cellulare. L’innesto (o graft), è il capello o il gruppo di capelli che viene inserito nell'incisione fatta dal chirurgo nella zona da rinfoltire.

  • FASE 3. INCISIONI (eseguita da uno dei dottori) | Durata: 1 ora - 1.5 ora

    A. Anestesia Zona Ricevente. Quando termina la fase di prelievo, invitiamo il paziente a sdraiarsi sulla schiena per iniziare l'anestesia locale nell'area ricevente. Viene nuovamente praticata una sessione anestetica per addormentare le aree interessate.

    B. Apertura Canali. Il Dr. Mehmet Erdoğan o il Dr. Gökay Bilgin inizia ad eseguire con una lama realizzata con una punta di zaffiro tanti micro fori sulla testa, in quantità corrispondente al numero degli innesti raccolti. Il chirurgo preparerà la zona ricevente calva (dove s’intende procedere all’innesto dei follicoli) nel rispetto della linea di attaccatura precedentemente stabilita. In questa fase si predispongono i “canali” per gli innesti, più precisamente si eseguono sottilissime incisioni nell’area della testa destinata a ospitare i follicoli. Analizziamo alcuni fattori dei canali determinanti per la buona riuscita di un autotrapianto. Numero: prima dell’intervento viene conteggiato il numero dei canali da collocare per ogni cm² di superficie calva, i futuri innesti. Tali solchi che andranno ad accogliere i follicoli piliferi non potranno superare un certo quantitativo per cm². Dimensione: per far sì che la graft calzi alla perfezione all’interno del suo spazio, dandole modo di attecchire al meglio, l’incisione non deve essere né troppo larga né troppo stretta. Sarà il chirurgo che in base alla misura dell’innesto valuterà il diametro e la profondità dell’incisione. Direzionalità e Angolazione: il capello quando ricrescerà assumerà la direzione e l’angolazione data dal dottore durante la fase di creazione dei canali, pertanto questi devono attenersi alle stesse caratteristiche naturali del paziente. Un improprio posizionamento o la semplice ripetizione costante dei canali senza uno studio preventivo sulla direzionalità e sull’angolazione potrebbero portare ad un effetto non naturale.

  • FASE 3.5. LUNCH BREAK | Durata: 20 minuti

    Tra la seconda e la terza fase concediamo al paziente una pausa per il pranzo, dove potrà rifocillarsi, approfittare della toilette e utilizzare il suo cellulare per una chiamata.

  • FASE 4. INNESTO (eseguita dal team Smile) | Durata: 2 ore – 3.5 ore

    Nella fase finale s’impiantano le unità follicolari all’interno dei canali creati appositamente. In un primo momento i tecnici allargano l’incisione con delle pinzette, inserendo l’innesto al suo interno solo parzialmente, poi successivamente si completa questo compito portando il bulbo in profondità. L’operazione è ripetuta scrupolosamente su tutta la superficie da coprire. Nella maggior parte dei casi, gli innesti di varie dimensioni sono posizionati artisticamente in zone differenti, al fine di ottenere l’aspetto finale auspicato. Gli innesti avranno una resa variabile da soggetto a soggetto in relazione soprattutto alla diversa dimensione dei follicoli da individuo a individuo (da 1 ai 4 capelli secondo i casi) e alla capacità dell’area donatrice. Nello specifico, le unità follicolari con un capello vengono inserite nell’hairline, la prima linea frontale più avanzata. Qui i follicoli vengono innestati con una maggiore densità per garantire un effetto estetico più gradevole. Appena dietro di essa s’innesteranno le unità follicolari con 2 capelli per aggiungere densità. Ci saranno infine a seguire le unità follicolari più grandi (3-4 capelli) per garantire copertura all'intero cuoio capelluto.

  • FASE 5. CONTROLLO MEDICO/CHIRURGICO (eseguito da uno dei dottori) | Durata: 30 minuti

    Alla fine dell’intervento applichiamo garze e bende per coprire la zona donatrice. Approfittando dell’anestetico ancora in circolo, effettuiamo un trattamento PRP per permettere ai tessuti epidermici di rigenerarsi più velocemente. Il Dr. Mehmet Erdoğan o il Dr. Gökay Bilgin controllerà con attenzione la zona trapiantata, osservando con speciali lenti ingranditrici gli innesti, verificando che non ci siano irregolarità. Successivamente controllerà lo stato psico-fisico del paziente, recensirà il risultato ottenuto e infine autorizzerà la sua dimissione dalla sala operatoria, decretando così la fine dell’intervento.

I Vantaggi della FUE

– Durante la tecnica FUE i dottori creano canali di piccole dimensioni con le lame in zaffiro quasi uguali alle dimensioni delle unità follicolari, avendo così la possibilità di disporle più vicine tra loro, aumentandone quindi la loro quantità totale. Possiamo infatti arrivare a trapiantare 65-70 unità follicolari per cm² e ottenere un aspetto molto più folto e naturale grazie a questo nuovo strumento. Tale densità era impensabile con l’utilizzo dei vecchi bisturi a punta metallica.

– Grazie alla superficie liscia, alle proprietà antibatteriche, alle proprietà fisiche come la durezza, affilatura e resistenza, le lame in zaffiro assicurano ai dottori una fase di incisioni con meno vibrazioni: ciò minimizza il rischio di traumi e il rischio di danni ai tessuti.

– Creando canali della stessa lunghezza delle unità follicolari, i follicoli non si spostano e il loro angolo di allineamento non cambia dopo la fase di impianto. Le incisioni sono orientate rispettando il senso naturale della crescita dei capelli, con una direzione di 40-45 gradi.

– Le lame in zaffiro sono disponibili in diversi spessori, il Dr. Mehmet Erdogan e il Dr. Gokay Bilgin sceglieranno la misura giusta della punta in base alla struttura dei capelli del paziente.

– La qualità delle lame di zaffiro riduce significativamente il rischio di infezione e la perdita di sangue nell’area interessata al trapianto viene ridotta drasticamente durante l’intervento.

– Poiché i canali aperti durante le incisioni saranno più piccoli, il recupero dei tessuti sarà più veloce rispetto all’uso dei bisturi d’acciaio, e soprattutto la superficie del cuoio capelluto avrà un aspetto più pulito. La formazione di incrostazioni viene ridotto al minimo, accelerando così la fase di guarigione post intervento.

– Un altro aspetto esaminato a fondo della tecnica FUE è stato quello della condizione estetica del paziente dopo un intervento di autotrapianto, che solitamente si preferisce nascondere. Per salvaguardare la propria privacy ci viene spesso richiesto di evitare la rasatura completa. Prima di approfondire questo tema rispondiamo concretamente alla domanda: perché il paziente deve rasarsi?

1. Perché rasando i capelli il processo di miniaturizzazione dei capelli può essere apprezzato a pieno. Con l’uso di lenti magnificatrici si noterà l’assenza di alcune unità follicolari, e sarà più facile valutarne la quantità necessaria da inserire per ricreare densità. Con la rasatura questo processo può essere compiuto in maniera uniforme di modo che se i capelli preesistenti dovessero cadere in futuro, a causa dell’avanzare della calvizie, il trapianto di capelli apparirebbe comunque ragionevolmente naturale. Se l’area non viene rasata il chirurgo deve separare i capelli molte volte per poter visualizzare gli spazi vuoti e per provare a riempirli nel migliore dei modi. Questo non è un metodo efficace e produce risultati alterni.

2. Perché i capelli fuoriescono dalla testa in un angolo esatto e l’unico modo per replicare esattamente tale angolo è rasare l’area ricevente. La transection dei capelli esistenti al di sotto della superficie della pelle è possibile se le incisioni non sono fatte esattamente in maniera parallela ai follicoli circostanti. Spesso vediamo questo effetto in pazienti che hanno avuto precedenti interventi non soddisfacenti. Nel momento in cui si vanno a innestare le unità follicolari, i tecnici possono identificare facilmente i siti riceventi ed assicurarsi che essi siano tutti riempiti con un’unità follicolare. L’intero processo può svolgersi senza che vi sia nessun trauma per i capelli pre-esistenti.

3. Perché quando i capelli sono rasati non si richiede manipolazione dei capelli preesistenti. Quando i capelli non sono rasati devono essere pettinati e spostati centinaia di volte, sia dal chirurgo che effettua le incisioni, sia dai tecnici che devono innestare le unità follicolari. Questo continuo trauma causato dal pettinare i capelli preesistenti può portare a uno “shock” degli stessi che ne provoca la caduta e l’abbandono temporaneo per circa 3 mesi. Quando invece i capelli sono rasati non ci sarà alcun rischio e questi inizieranno a ricrescere fin dal primo giorno. Ricordiamo che la transection è il danneggiamento delle unità follicolari estratte e dei capelli vicini a quelli da estrarre in zona donatrice, o vicini a quelli trapiantati in zona ricevente.

La DHI, a differenza della tecnica FUE, permette al paziente di non radersi completamente, ma solo in parte nella zona donatrice. Ci saranno forti discrepanze di crescita tra le zone: questo crea al paziente pochi alibi per la sua riservatezza. In conclusione riteniamo che una rasatura completa del paziente conferisca nel giro di qualche settimana un aspetto estetico migliore rispetto a una rasatura parziale nella tecnica Strip, dove il paziente dovrà giustificare un’acconciatura irregolare e senza criterio dei suoi capelli. Abbiamo infatti constatato che sia nei pazienti con calvizie forte o moderata la rasatura viene concepita come un drastico cambio di look senza destare alcun sospetto ad amici e parenti circa l’intervento.

Vantaggi

Alla Smile Hair Clinic eseguiamo Interventi con la tecnica FUE per diversi motivi.

Assenza di Cicatrici Visibili. La tecnica FUE non ha bisogno di punti di sutura, pertanto non ci saranno segni visibili in futuro per il paziente. Uno dei motivi che ha contribuito alla diffusione di questa tecnica è l’evoluzione della moda dell’acconciatura maschile, che si orienta sempre più verso tagli molto corti/rasati che lascerebbero in evidenza anche la miglior cicatrice derivante da una chirurgia FUT. Con la tecnica FUT si è infatti costretti a portare i capelli sempre di una media lunghezza, per permettere alle ciocche di nascondere i segni della cicatrice. La tecnica FUE presenterà delle micro incisioni che non saranno mai visibili a occhio nudo: le ablazioni hanno una circonferenza inferiore al millimetro, sono disposte irregolarmente su tutta la zona donatrice, quindi non sono individuabili. Ricordiamo che i capelli prelevati dalla zona donatrice non ricresceranno, ma data l’abbondante presenza di questi ultimi non ci sarà alcun diradamento significativo o impoverimento di densità riscontrabile. Lavorando a stretto contatto con diversi parrucchieri e hair stylers ci siamo resi conto che la FUE è la tecnica preferita dagli uomini di tutte le età, soprattutto perché permette di portare anche capelli molto corti o di poter cambiare acconciature nel corso degli anni.

Naturalezza. La FUE assicura una grande naturalezza estetica, poiché il chirurgo può costruire la sua mappa implantologica scegliendo la densità, l’angolo di ricrescita e la conformazione del pattern, adattando il tutto all’anatomia del paziente.

Guarigione Veloce. Mentre nella FUT si consiglia un periodo di convalescenza superiore alla settimana, per evitare l’apertura di punti, nella tecnica FUE il paziente torna alla normalità dopo 2/3 giorni. Nella tecnica FUT i punti di sutura vanno tolti dopo 15 giorni e la cicatrice avrà bisogno di diversi mesi per risultare assorbita completamente. Nella tecnica FUE la zona donatrice guarirà completamente e autonomamente nel giro di massimo dieci giorni. Inoltre con l’introduzione di strumentazioni sensibilmente meno invasive, anche la parte ricevente avrà un tempo di guarigione più veloce, perché sanguinando di meno il paziente avrà meno incrostazioni e meno rossore persistente sulla superficie cutanea interessata. Inoltre la ripresa sarà più confortevole perché non vi sarà alcun dolore post-operatorio.

Recente Perfezionamento della Tecnica. La tecnica FUE è attualmente la tecnica più utilizzata in Europa, pertanto abbiamo apportato significative migliorie che hanno abbassato sensibilmente i precedenti limiti che andavano in contrapposizione con la FUT. In particolare, l’introduzione di nuovi strumenti meno invasivi permette di condurre sessioni di trapianto più ampie, proprio perché la zona donatrice subisce meno traumi e sanguina in maniera nettamente inferiore